I disegni della fabbrica della Vallicella
L’Oratorio dei Filippini insieme alla Chiesa Nuova rappresentano un esemplare complesso di una tipologia architettonica specifica venutasi ad affermare all’indomani della Controriforma. La dimensione spirituale aveva una parte decisiva, al di sopra del problema funzionale di provvedere un luogo comodo in cui vivere. Nei termini propri della Controriforma costruire significava comunicare in modo didattico i valori specifici di una data istituzione. Il convento diventava quindi la “fabrica temporale” in cui si rispecchiava la vita della “fabrica spirituale”. La progettazione procedette lentamente: occorse tempo per raggiungere l’accordo dei padri, poi creare un meccanismo atto a convogliare i fondi per acquistare proprietà e alterare il paesaggio urbano oltre che per vagliare i progetti architettonici e di arredo. Questo giocò a favore della Congregazione evitando che, mettendo in opera i primi progetti, si costruisse un convento dal carattere dilettantesco e poco accurato oppure che ci si adeguasse a un tipo conventuale standardizzato che mal si adattava ad esprimere il carattere unico e particolare di questa nuova realtà religiosa. Il processo di progettazione si svolse in un periodo di continua espansione per la Congregazione e non si tornò indietro neppure dopo che l’istituzione conobbe una flessione numerica.
Questo fermento di idee che solo in parte furono realizzate è espresso nella raccolta di 190 disegni della fabbrica della Chiesa Nuova custoditi presso l’Archivio della Congregazione. In essa attraverso mappe catastali, disegni di facciate e di finestre, progetti architettonici di Borromini, Maruscelli, Rughesi, Della Porta e di molti altri autori anonimi si può cogliere una testimonianza diretta dell’evoluzione che portò alla realizzazione e decorazione di uno dei più significativi monumenti della Roma barocca. Anche per questa raccolta, vorremmo procedere ad un’azione di restauro e renderli fruibili alla consultazione attraverso un supporto digitale.