Premessa storica
La Casa Vallicelliana, madre di tutte le case dell'Oratorio fiorite lungo i secoli nei più diversi luoghi d'Italia e del mondo è strettamente connessa alla personalità di Filippo Neri e all'opera che da lui trae origine: l'Oratorio. Le testimonianze dei primi oratoriani esprimono con il termine "inventione" la novità di quell'esperienza che suscitava stupore per la carica di originalità e di freschezza che conteneva.
CHI E' SAN FILIPPO NERI?
Nasce a Firenze nel 1515 da una famiglia di notai e nella vivacità intellettuale del clima della Firenze del Rinascimento, riceve la sua prima istruzione che lascia in lui per tutta la vita il gusto per i libri e per la lettura. Giunge a Roma nel 1534 attratto dalla città santa delle memorie cristiane dove visse come pellegrino a coltivare lo spirito. Visse il suo impegno di preghiera nella libertà del laico che sceglie i modi e i luoghi del suo rapporto con Dio (le chiese solitarie, la solitudine delle Catacombe, ecc.)e alimentò la sua esistenza con un'intensa attività di apostolato nei confronti di coloro che incontrava nelle strade di Roma. In questi anni prendeva forma in Roma l'ampia e completa azione della Riforma cattolica: l'ordinazione sacerdotale ricevuta nel 1551 a 36 anni e l'inizio del suo ministero si situano durante lo svolgimento dei lavori del Concilio di trento. Intorno a lui si raccolsero ben presto numerosi amici di cui seguiva la crescita spirituale valorizzando la loro coscienza e la loro libertà.
L'ORATORIO
L'Oratorio che da lui nasce non si presenta come un'istituzione ma come uno sviluppo spontaneo degli incontri di padre Filippo con i singoli che divennero anche incontri comunitari e familiari. Sorse quindi senza un progetto il vasto movimento che si chiamerà Oratorio. Il programma spirituale del Neri si nutre di fiducia nella natura umana, si caratterizza per un equilibrio tra natura e grazia influenzato dall'umanesimo cristiano, il cui retroterra teologico è il principio che la grazia non sopprime la natura umana ma la sana, la perfeziona. San Filippo diffida degli atteggiamenti sublimi e straordinari, fa l'apologia del quotidiano. esalta la semplicità come gusto dell'essenzialità, la trasparenza interiore e l'infanzia spirituale. L'Oratorio venne detto in seguito spirituale per distinguerlo dalla congregazione clericale e si articolò fin dalle origini sulla parola e sulla musica. I suoi partecipanti divennero talmente numerosi che si rese necessaria la disponibilità di un ambiente più ampio delle stanza di cui il padre disponeva a San Gerolamo della carità, e questo spazio fu trovato presso la chiesa di Santa Maria in Vallicella.