Il fondo storico

La costituzione di questo archivio risale al 1582 quando p. Niccolò Gigli diede un primo assetto organizzativo alle carte che vennero poi collocate da p. Virgilio Spada nelle sale previste dal progetto di Francesco Borromini nell’edificio dell’Oratorio “che sopra e sotto ha volte et è lontano da camini e pericoli di fuoco”(Virgilio Spada, Opus architectonicum). Questa fisionomia archivistica rimane intatta e si trasmette negli inventari settecenteschi compilati subito dopo la bolla di papa Benedetto XIII sugli archivi. Il 1870 fu l’anno in cui si cominciò anche a Roma ad applicare le leggi eversive contro il patrimonio della Chiesa. In questo clima, il timore di perdere le memorie preziose della propria storia indusse i padri oratoriani a nascondere alla meglio le loro carte onde sottrarle all’incameramento decretato dalle nuove leggi. La Giunta liquidatrice dell’asse ecclesiastico, in esecuzione della legge del 1865 sulle espropriazioni di pubblica utilità, prese possesso dei beni della Congregazione dell’Oratorio nel dicembre del 1873. La stessa Giunta provvide nel 1876 alla consegna delle carte dell’Archivio della Congregazione all’Archivio di Stato di Roma. Il materiale pervenuto dai padri fu contrassegnato da una nota approssimativa redatta dalla Giunta dalla quale si evince che la consegna non fu particolareggiata ma “in massa” e senza alcun inventario come si deduce dal verbale di consegna di cui Anna Maria Corbo fa memoria nell’introduzione al suo inventario del fondo vallicelliano trasferito all’Archivio di Stato, stilato negli anni ‘50. Ci si accorge che alcune sezioni di documenti non furono consegnati e che altri, come i Registri dei decreti, i verbali della Congregazione e l’Archivio musicale, non compaiono affatto. Questo è il nucleo documentario dell’Archivio della Congregazione dell’Oratorio.

Ancient Writing

I documenti dell’Archivio dell’Oratorio di Roma si possono quindi rintracciare frammentariamente in tre sedi: presso codesto archivio, l’Archivio di Stato, e la Biblioteca Vallicelliana. Tutto questo per spiegare come il materiale documentario dell’archivio oratoriano di Roma non sia né completo né organico. Uno degli obiettivi del riordino dell’Archivio vallicelliano attualmente in corso è di riunire virtualmente il fondo vallicelliano agli altri due spezzoni. Se per quanto riguarda la storia dell’arte e soprattutto la storia del barocco a Roma, i documenti conservati nel nostro archivio sono stati molto studiati, non altrettanto si può dire per ciò che attiene la storia della vita religiosa e culturale della città che nelle carte vallicelliane si riflette vistosamente. Ad esempio, l’apporto che la giovane congregazione dell’Oratorio diede all’applicazione del Concilio di Trento è un tema centrale nella storia religiosa della città, riccamente documentato in questo archivio. Una fonte preziosa per la conoscenza della storia oratoriana sono le serie dei carteggi, finora poco o nulla utilizzate il cui indice sta per essere messo a disposizione degli studiosi attraverso un’elaborazione informatica.

Per una descrizione più dettagliata dei dell’archivio rinviamo al seguente indice delle materie:

 

 

 

 

 

 

 

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